Ultimamente si parla molto di Legal Tech e di come l’offerta di servizi legali possa essere supportata, o talvolta sostituita, dalla tecnologia.
Per ora questa resta ancora un’ipotesi, ma non c’è dubbio che sistemi possono ad esempio supportare due diligence o revisioni privacy di grandi dimensioni dove è necessario analizzare migliaia di contratti o documenti.

Questi possono essere esaminati in poche ore da un sistema di intelligenza artificiale che individuerà le clausole più rischiose che poi saranno analizzate dall’avvocato in persona con ancora il supporto dell’AI che può fornire un sistema di “scoring” delle clausole.
Allo stesso modo, alcuni studi legali hanno sviluppato dei chatbot che consentono rispondere in tempo reale a quesiti su argomenti specifici, quali ad esempio il Gdpr o i segreti industriali, sgravando di un notevole carico di lavoro.
Entrambi questi scenari hanno delle conseguenze in termini di responsabilità professionale. Ad esempio nel caso in cui i clienti decidono di utilizzare un sistema di intelligenza artificiale dovranno accettare un waiver che indica i possibili rischi di errori che possono essere commessi dall’AI. Infatti, l’AI non può considerarsi al momento infallibile, ma si potrebbe dire che neanche un avvocato può esserlo. I clienti fanno un bilanciamento tra rischi e benefici in termini di costo e tempi di revisione e prendono la loro decisione. In ogni caso, c’è una revisione “umana” delle clausole identificate dalla macchina.
I sistemi di Legal Tech stanno diventando e diventeranno sempre più un supporto alla professione, ma questo non vuole dire che la professione legale scomparirà. Anzi gli avvocati avranno più tempo da dedicare ad altre attività e che si verrà a creare una competizione anche sulla capacità di sviluppare e sfruttare le tecnologie del Legal Tech per fornire un servizio migliore ai clienti.
Studi legali hanno un dipartimento dedicato all’innovation che è composto da ingegneri piuttosto che avvocati. Sarà necessario, dunque, educare gli avvocati e i clienti sui vantaggi di queste tecnologie.

Fonte: Corriere Comunicazioni