Il bullismo è ormai un fenomeno radicato nella nostra società. La scuola, luogo di crescita deputato alla formazione, all’istruzione e all’educazione dei ragazzi, adotta le giuste misure per contrastare gli episodi di violenza che nascono e si sviluppano al suo interno.

 

L’UNI, l’ente italiano di Normazione, ha elaborato le linee guida per affrontare il fenomeno del bullismo nelle scuole, per tutti gli istituti ma anche per le organizzazioni non scolastiche rivolte ai minorenni. Il progetto è promosso da Accredia, l’Ente unico nazionale di accreditamento, che ha visto il coinvolgimento di FIDAE (Federazione rappresentativa delle scuole cattoliche italiane), ISRE (Istituto Internazionale Salesiano di Ricerca Educativa) e MOIGE (Movimento Italiano Genitori).
Nasce la carta antibullismo. Che cos’è? Un documento in cui prevenzione e contrasto del bullismo viene messo nero su bianco, attraverso un piano che misuri denunce e reclami. Con questa, una vigilanza indica chi ha il compito di sorvegliare e dove devono essere presenti i controllori. La carta è redatta sia in inglese che in italiano ed è già stata sperimentata in 60 scuole albanesi.
«La tutela dei minori dai pericoli del web, dal bullismo e dal cyberbullismo è un atto di responsabilità collettiva che deve coinvolgere non solo le famiglie ma anche gli insegnanti, le scuole, gli Enti e le Istituzioni centrali e territoriali, oltre alle aziende». È la dichiarazione di Antonio Affinita, Direttore generale del Moige - Movimento Italiano Genitori. «Per questo crediamo che, nell’ottica della prevenzione e della formazione, questa prassi UNI possa essere uno strumento formidabile per tutti coloro che vogliono combattere il cyberbullismo in modo efficace e strutturale», conclude.
Dai dati ISTAT, è emerso che l’età più a rischio è quella compresa tra gli 11 e i 17 anni e in Italia un ragazzo su due è vittima di bullismo. La violenza si ripete con una frequenza settimanale nel 9,1% dei casi le più colpite sono le femmine (20,9%) rispetto ai maschi (18,8%). Differenze anche tra Nord e Sud Italia: il fenomeno è più diffuso nelle regioni settentrionali, dove la media raggiunge il 23% e supera il 57% se si considerano anche le azioni avvenute sporadicamente.
Chi la adotta, ha l’obbligo di inserire nel proprio sito web una sezione particolare: «prevenzione e contrasto del bullismo»: lì andrà inserito il testo della politica antibullismo adottata, l’indirizzo e-mail per segnalare casi di bullismo, il testo della prassi, i nominativi dei componenti della Commissione Antibullismo e ogni altra informazione utile. Dovrà essere redatto un regolamento antibullismo, indicando i comportamenti non consentiti e le relative sanzioni disciplinari e raccogliere in modo sistematico e continuativo le segnalazioni in merito a fatti di bullismo. La scuola, ogni anno, dovrà adottare un piano per la formazione e sensibilizzazione di tutte le componenti, sottoponendosi regolarmente ad audit (programmati e a sorpresa) capace di individuare lo stato di attuazione delle misure prese e eventuali situazioni critiche.

Fonte: Corriere della Sera