Nomofobia, questa non proprio sconosciuta. La paura di rimanere tagliati fuori dal mondo virtuale si può definire senza ombra di dubbio la fobia del nostro secolo. Sembra impossibile potersi staccare dai propri dispositivi, in un’era basata sul digitale e invece si può.

Anzi, si deve. Ed ecco che un esperimento sociale invita a staccare il wi-fi, con l’obiettivo di sensibilizzare al corretto utilizzo della tecnologia: il 22 febbraio si è “celebrato” lo #sconnessiday.
L’iniziativa, che istituisce così la prima giornata mondiale della s-connessione, nasce dal film “Sconnessi” di Christian Marazziti, in uscita nelle sale italiane. Il regista, nella sua opera prima, tratta l’attualissima paura di rimanere appunto scollegati dalla rete e con il cast, composto da Fabrizio Bentivoglio, Carolina Crescentini, Stefano Fresi, Antonia Liskova e Ricky Memphis, lancia una sfida insieme a Massimo Tortorella, presidente del Gruppo Consulcesi e ceo di Falcon Production, co-produttore del film. Disconnettersi (o disintossicarsi?) per un solo giorno dai dispositivi tecnologici e dalla rete. La storia, infatti, racconta proprio come ritrovarsi all’improvviso senza una connessione sia una vera e propria tragedia.
L’invito è stato rivolto soprattutto alle famiglie e agli insegnanti delle scuole italiane per trattare il tema delicato della dipendenza da internet e da smartphone ed è stato, allo stesso tempo, un ottimo spunto di riflessione per chiunque creda o sappia di non poter più fare a meno della rete.
L'idea è stata incoraggiata dal network Consulcesi Club e dal Ministero della Salute ed ha rappresentato l’occasione per presentare un corso di formazione per il personale sanitario, "Internet e adolescenti: I.A.D. (Internet Addiction Disorder) e cyberbullismo".
Mettere da parte per un po’ la tecnologia e connetterci in questo modo al mondo reale, fatto di rapporti concreti, dà la possibilità di riprendere relazioni vere, gustando la giornata, se non la vita, senza dover dipendere da uno schermo.